Suvereto è un borgo da mettere davvero nella nostra lista dei viaggi. Si trova in Toscana in provincia di Livorno ed è una chicca che ci permette di godere di un bellissimo panorama, di gustare buon cibo e vibno eccellente.
Siamo, infatti, in Val di Cornia una zona dove la vite regala vini eccellenti. A Suvereto di arriva gustandoci un panorama  che lentamente si fa più selvaggio. Si viaggia verso la Maremma, quella parte di terra toscana che emana fascino e bellezza antiche.

Suvereto – Foto di R. Capanni

Il Viaggio verso Suvereto

Il mare ci accompagna: a destra per chi viene da nord a sinistra per chi arriva da sud. All’incirca all’altezza di Piombino ci si inoltra nell’interno. Si scoprono campi coltivati, olivi e soprattutto vigneti. Mano a mano che si sale le aziende vitivinicole e agrituristiche si moltiplicano, segno di una vitalità e di un amore per il territorio che crea concretezza.

La DOC  Val di Cornia Suvereto ha qui le sue radici, e cresce sempre di più offrendo vini, spesso biologici, che offrono un racconto che sa di mare. La nostra meta, Suvereto, è stato inserito tra “I borghi più belli d’Italia” e quindi ci aspettiamo molto. E molto avremo.

Chiesa di San Giusto – Foto R. Capanni

Il nome dichiara l’origine

Il nome dichiara l’origine:  viene da sughero. Qui c’erano boschi di sugheri come si legge già in un antico documento datato  973. Le sughere ci sono ancora e c’è anche tanta macchia mediterranea, si respira aria di campagna e di mare e viene voglia di fare lunghe passeggiate. Leggiamo nella nostra guida che Montioni, come Monte Calvi, sono zone dove si fa trekking.

Ma sarà per domani, perché ora siamo diretti al borgo. Ci imbattiamo con la sua cinta muraria medievale anche se sappiamo che le radici del borgo sono più profonde.

Foto di R. Capanni

I Monumenti

Ci imbattiamo subito nella chiesa di San Giusto. Vescovo di Volterra, Giusto era un esule africano arrivato qui con altri devoti che come lui fecero “carriera ecclesiastica” e furono santificati: Fiorenzo, Regolo e Cerbone. La chiesta a lui dedicata è molto antica e si fonda su una struttura paleocristiana di cui la struttura attuale (terminata nel 1189) conserva ancora delle tracce.

Entriare nel borgo attraverso la porta è entrare nel medioevo. Complice una giornata soleggiata ma senza tanti turisti ci siamo avviati verso la rocca Aldobrandesca, passando per la porta d’ingresso al borgo. Strada facendo ci deliziamo per la tranquillità, le case con i balconi fioriti, le piccole botteghe dove si vende il meglio delle produzioni locali e tipiche case medievali.

la Rocca Aldobrandesca – Foto di R. Capanni

La conquista del panorama

La strada si fa in salita ma sappiamo che stiamo “conquistando” il panorama. Camminando ci fermiamo ad ammirare anche il palazzo comunale con la splendida Loggia dei Giudici e l’ex convento di San Francesco. Suvereto ha una sua storia fatta di libertà. Nel 1201  divenne il primo libero comune della Maremma settentrionale e aveva molti diritti. La torre detta dell’Orologio, un tempo era chiamata della campana perché con quella si chiamavano gli Anziani in assemblea per deliberare e prendere decisioni.

Il Palazzo comunale risale al 1200 e nel loggiato aperto sopra la scala d’ingresso, i giudici emettevano  le sentenze e si pubblicavano le decisioni per la comunità.

Il convento di San Francesco, invece, fu costruito nel 1286 e fu importante alla sua soppressione nel 1808 per volere napoleonico. Rimane il bel chiostro e la cinquecentesca chiesa del Crocifisso.

La nostra meta: la rocca

La Rocca Aldobrandesca è il punto più alto del borgo. Troviamo i ruderi di questa costruzione documentata fin dal 973 che doveva essere imponete. C’è l’antica torre, del 1164, parte di cinta muraria e qualche solaio. Fu abbandonata per secoli e divenne un luogo dove far girare i maiali, cosa che pare avvenisse in tutto il borgo. Quel che ne rimane è stato restaurato.

Da Suvereto si gode il panorama sul Golfo di Follonica e nelle giornate terse vi vede molto di più. Si sta bene in questo borgo dove in dicembre si svolge la Sagra del Cinghiale con canti, balli e mangiate accompagnate dal prezioso vino.

Mangiare sotto l’arco del vicolo. Foto R.C.

Un borgo da vivere a tavola

Suvereto va vissuta anche a tavola perché racconta molto anche attraverso i suoi piatti, i salumi a base di cinghiale, le delizie al tartufo e soprattutto il vino.  Interessante anche la piccola rosticceria nelle vie dle paese che ti permette di mangiare sotto un vicolo al fresco! Consiglio varie degustazioni nelle cantine della zona.
Consiglio la Donna del VIno:  Anna Lisa Rossi, Terradonnà, Suvereto (LI), www.terradonna.it – info@terradonna.it

restare in Zona

Suvereto è una delle mete di questa magnifica zona. restare qualche giorno permette di fare degustazioni, godere delle passeggiate sul monte Calvi e, visto che si trova a soli 9 chilometru; godere delle Terme di Venturina ( Qui vi parliamo del Calidario le antiche terme etrusche)