Pisa e la sequenza di Fibonacci

Pisa e la torta coi bischeri

La sequenza di Fibonacci e Pisa. Pisa, la città che fu la culla del moderno pensiero scientifico moderno.  Leonardo Pisano, detto il Fibonacci, nacque nella città toscana nel 1175 circa e fu il primo grande matematico dell’Occidente Cristiano. Con Fibonacci la numerazione adottata dagli arabi (che si rifacevano a quella indiana) entrò in Occidente. Nel suo Liber abbaci le nove cifre e lo zero (chiamato zephirus in latino dall’arabo sifr derivante dal sanscrito śūnya cioè vuoto).

Pisa e Fibonacci hanno un legame in più. Un legame che può interessare i visitatori di tutto il mondo perché i numeri  sono la chiave dell’universo, una chiave universale. Sulla facciata della Chiesa di San Nicola nel centro di Pisa, durante i restauri della facciata, nell’elegante lunetta  è emersa la successione numerica di Fibonacci.

PISA - Foto di Nicola Giordano da Pixabay

PISA torre pemdente – Foto di Nicola Giordano da Pixabay

Fibonacci e i numeri

Con uno studio pubblicato su“Journal of Cultural Heritage“ del il professore Pietro Armienti, docente di petrologia e petrografia dell’Università di Pisa, è emersa l’evidenza del rapporto tra i cerchi e la successione del matematico.

Sono appunto i primi nove elementi della successione di Fibonacci”. I primi nove numeri sono 1,2,3,5,8,13,21,34,55 e come afferma Armienti si ritrovano nei cerchi intarsiati del marmo. La chiesa di San Nicola risalente al XIII secolo e attribuita a Nicola Pisano ha subito i segni del tempo che li avevano reso poco leggibile il messaggio scolpito sulla pietra.

piazza dei Miracoli - Rudy Maes

Nel suo studio il professore spiega la sua scoperta: “Se si assume come unitario – spiega – il diametro dei cerchi più piccoli dell’intarsio, i più grandi hanno diametro doppio, i successivi triplo, mentre quelli di diametro 5 sono divisi in spicchi nei quadratini ai vertici del quadrato in cui è inscritto il cerchio principale, quello centrale ha diametro 13 mentre il cerchio che circoscrive i quadratini negli angoli ha diametro 8”. “Gli altri elementi dell’intarsio, disposti secondo tracce circolari – prosegue – individuano circonferenze di raggio 21 e 34, infine il cerchio che circoscrive l’intarsio ha diametro 55 volte più grande del circolo minore.”

Un patrimonio culturale da difendere

Pisa può essere fiera di questa nuova scoperta che rappresenta un segnale forte per la sua identità di città dedita allo studio delle scienze e all’educazione di alto livello. Ora tutto questo va valorizzato e ben spiegato a chi si appresta a visitare la città.

Pisa è uno dei gioielli del mondo, un piccolo scrigno che andrebbe tutelato molto di più di quello che viene fatto. Ma si sa le forze, specialmente quelle economiche” son poche anche se, a mio avviso, anche il decoro fa parte di quella azione di tutela che i nostri patrimoni culturali si meritano.

Chiudiamo in dolcezza

Come sempre chiudiamo in dolcezza con una ricetta perché per noi la cultura passa anche attraverso il gusto. Ed allora ecco un dolce tipico dolce pisano (in particolare di San Giuliano Terme, Ponteasserchio e Vecchiano).

A Pisa la Torta coi Bischeri si fa per l’Ascensione e nel periodo si trova in tutti i panifici e pasticcerie del pisano. Ma cosa sono i bischeri? Delle punte di pasta (a Lucca si chiamano becchi) che non si riferiscono direttamente alla famosa famiglia fiorentina dei Bischeri ma alludono al “bischero” maschile come vien chiamato in qualche parte della Toscana.

Roberta Capanni

TORTA COI BISCHERI

 INGREDIENTI e MATERIALE

TORTIERA DI 24 CM

Pasta Frolla:

  • 400 g di farina 00 buona
  • 170 g di burro
  • 180 g di zucchero a velo
  • 4 tuorli d’uovo
  • 1 bacca di vaniglia
  • scorza d’arancia grattugiata biologica!
  • sale
  • Ripieno
  • 80 g di riso per dolci
  • 1/2 litro di latte
  • 2 uova
  • 100 g di cioccolato fondente
  • 25 g di cacao amaro in polvere
  • 120 g di zucchero
  • 50 g di canditi misti
  • 50 g di uvetta
  • 50 g di pinoli
  • 2 cl di Rum
  • noce moscata
  • 1 limone biologico
  • 1 bacca di vaniglia

PROCEDIMENTO

  1. Fare la  pasta frolla. Si può utilizzare anche quella pronta ma se la facciamo il dolce sarà più buono. Se avete la planetaria mettete tutti gli ingredienti e, una volta pronto l’impasto, mettetelo a riposare nel frigo per qualche ora.
    Se non avete lo strumento lavorate a mano come si fa con qualsiasi altro impasto. Impastate bene, deve risultare ben liscio.
  2. Per il ripieno far bollire il latte con la scorza del limone ( ricordate sempre che quelli non biologici di solito son trattati e la buccia non è edibile!!!)  e la bacca di vaniglia.
  3. Aggiungere il riso e farlo cuocere in modo che assorba tutto il liquido.
  4. Togliete dal fuoco e aggiungete  il cacao in polvere, lo zucchero e il cacao fondente a pezzi facendolo sciogliere.
  5. Fate tostare leggermente i pinoli
  6. Mettete l’uvetta e i canditi a bagno nel Rum
  7. Sbattere le uova (togliete un po’ di tuorlo per lucidare sul finale la griglia di pasta) e appena l’impasto di riso è freddo aggiungerle insieme a pinoli, canditi e uvetta.
  8. Grattare un po’ di noce moscata.
  9. Stendere la frolla in una tortiera in modo che molta pasta esca dal bordo per formare poi i “bischeri”.
  10. Con un po’ di pasta tagliate delle striscioline per creare la griglia.
  11. Per creare i bischeri tagliate con le forbici la pasta che esce dalla tortiera poi con le dita pizzicatela sul bordo della torta per creare le tipiche punte . Lucidate con il tuorlo.
  12. Mettere le strisce della griglia e infornate  per circa 45 minuti a 160° gradi.

 

Come sempre…Buon appetito!