Ci sono almeno 5 buone ragioni per viaggiare e ad alcuni sembrano poche. Il viaggio apre la mente e aiuta a vedere il mondo con altri occhi. Spesso ci sono scuse per non farlo. Scuse che forse son solo dettate dalla paura. Paura della mancanza di denaro, paura di volare, paura di trovarsi senza le proprie sicurezze.

L’essere umano tende a cercare sicurezza e noi italiani più di altri. Così partiamo solo quando tutto è perfetto. Certo bisogna stare attenti ma, molte volte, non ci muoviamo perché abbiamo paura di rischiare. La cosa certa è che, se è giunta la nostra ora, faremo il passaggio nell’altra dimensione, sia se stiamo a casa sia se siamo in viaggio.

Foto di SplitShire da Pixabay

Le 5 buone ragioni per viaggiare

Prima ragione: l’intelligenza emotiva

Viaggiare apre la mente ce lo dice anche la scienza. Studi pubblicati confermano che viaggiare in luoghi differenti, allontanarsi da ciò che si conosce, allarga la mente e incide sulla personalità. Uscire dalla zona di confort fa molto bene.
Viaggiando si sviluppa l’intelligenza emotiva e il mondo diventa un tesoro da scoprire, da difendere e non da temere.

Ogni nuova realtà, diversa dalla nostra, ci permette di confrontarla con il nostro passato, le nostre esperienze e di integrare il tutto arricchendo notevolmente il nostro bagaglio. Così si perdono paure di luoghi e persone, spesso acquisite per un “sentito dire”.

Ogni viaggio ci offre la possibilità di aprire uno scrigno dove entrano persone, profumi, paesaggio e ci rende più consapevoli. Perché comprare a casaccio un oggetto a pochi euro sapendo che un determinato fiume diventa blu per gli scarichi nocivi delle aziende locali?
Se abbiamo goduto della bellezza di un paese diverso dal nostro potremmo anche pensare a cose del genere e smettere di “non voler la discarica vicina” ma fregarsene se viene messa in un altro posto, un altro paese. In pratica se danneggia altra gente.

Viaggiando ci potrebbe venire in mente che noi abbiamo le conoscenze per gestirla meglio quella discarica e farla diventare un esempio virtuoso.

 

Foto di Lorri Lang da Pixabay

Foto di Lorri Lang da Pixabay

Seconda ragione: il viaggio ti regala ricordi

Il ricordo è una delle meraviglie della mente umana.  Se non avessimo ricordi non potremmo vivere, niente avrebbe senso, nel bene e nel male. Non ricordando cosa è il pericolo ci metteremmo sempre in “stato di pericolo”.  I ricordi ci fanno male quando son dolorosi ma anche quelli, con il tempo, diventano insegnamenti.

Viaggiare crea ricordi e di solito sono bei ricordi. Quando raccontate di un viaggio che avete fatto solitamente gli occhi si illuminano, attingono e rivivono quelle emozioni, rivedono luoghi, spazi e persone.

Crearsi bei ricordi è un dovere.

Foto di ?♡?♡? Julita ?♡?♡? da Pixabay

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Terza ragione: il viaggio non ha età

Partiamo dal presupposto che l’età è un sentire personale. Ci sono persone che si sentono “vecchie” a 40anni e altre di 80 che neanche ci pensano. Viaggiare non ha età. Anzi forse con l’età si acquista quella consapevolezza che il bagaglio di una vita ci ha fornito.

Viaggiare è libertà. E c’è la libertà dei venta ‘anni e quella dell’età matura. Quella della scoperta e quella del godimento pieno della vita.

Quarta ragione: Si allarga il mondo e le conoscenze

Viaggiare ci permette di conoscere nuove persone. Farsi dei nuovi amici. Avere amici è di fondamentale importanza. Ci sono persone che tendono a restare da sole, anche se vivono in un condominio affollato non riescono a fare amicizia con nessuno.

Viaggiare di apre anche da questo punto di vista. Ti premette di perdere quella paura del prossimo, la paura degli sconosciuti che , fin da piccoli, in molti hanno dovuto apprendere. Non esiste “L’uomo nero” sotto al letto: basta puntargli una torcia in faccia e sparisce..

 

Foto di Dirk Vetter da Pixabay

Foto di Dirk Vetter da Pixabay

Quarta ragione: il viaggio è nella mente non nella quantità di denaro

Cosa è il viaggio? Uno stato mentale. Ci sono persone che pur non avendo denaro, viaggiano comunque. Il viaggio è qualcosa di intimo, non importa andare dall’altra parte del mondo.
È lo sguardo che si acquisisce che crea il viaggio. Spesso i viaggi migliori sono proprio quelli dove “ci concediamo” di guardare e non solo di vedere.

Ci sono molte possibilità per viaggiare. Per esempio trovarsi un lavoro fuori dalla propria città o dalla propria nazione. Di solito, ancor auna volta, a bloccarci è la paura. Il non sapere la lingua, tanto per dirne una.  Questo può essere un falso problema se c’è la determinazione. Faccio un esempio: una signora che conosco andata in pensione regolarmente ha deciso di proporsi come baby sitter in giro per il mondo. Non aveva mai viaggiato prima, solo in Italia e solo con il marito.  Ha preso il coraggio, ha comprato un libriccino per le traduzioni in inglese, francese e spagnolo e poi ha deciso di scaricare anche delle app ed ha imparato ad usarle.

Bene, è stata tre mesi in un piccolo villaggio dell’Inghilterra e sei mesi in Sud America. Ora sta guardando dei bambini vicino a Torino. Guadagna, conosce luoghi e persone, imparare delle lingue e porta il suo bagagli di esperienza, che per un’italiana, è spesso la cucina.

Strade blu cascata Stati Uniti

yosemite park- cascata- Foto di Roberta Capanni

Quinta ragione: viaggiare è una medicina

Sì, ogni volta che torni da un viaggio, se ti ascolti, vedrai che ti sentirai diverso. Sicuramente più vitale, aperto, voglioso di vivere. Viaggiare è una medicina potentissima. Viaggiare ti costringe a confrontarti con altre realtà, a non pensare solo ai tuoi problemi, a guardati con occhio nuovo, a scoprirti capace di cose che credevi di non saper o poter fare.

Ecco perché si deve viaggiare: per guarire l’anima (e spesso anche il corpo)

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