Wanda Pasquini, la Sora Alvara Girelli nei Bucalossi, il Grillo Canterino. Detto questo, abbiamo già raccontato una bella fetta della Firenze del secondo dopoguerra. E oggi lo facciamo con particolare piacere, visto che ricorre il ventesimo anniversario della scomparsa proprio dell’attrice fiorentina, avvenuta il 18 ottobre del 2001.

La regina del teatro vernacolare fiorentino

Wanda Pasquini nasce a Firenze nel 1914 e sarà un’attrice (e un personaggio) diretta, efficace, schietta. Una fiorentina, insomma! Si afferma a cavallo tra gli anni ’40 e ’50 grazie anche a una delle trasmissioni radiofoniche più celebri e fortunate di allora, Il Grillo Canterino, che viene messa in onda dalla sede Rai di Firenze. In seguito, calca le scene – alla fine, per ben tre quarti di secolo! – con moltissime commedie in vernacolo, di cui diventa l’indiscussa regina.

Il Grillo Canterino

Domenica, ora di pranzo. Come divertirsi al momento dell’aperitivo o trascorrere simpaticamente il primo riposo postprandiale? Certo, Rivoire, le Giubbe Rosse, le Cascine, il piazzale Michelangelo, il centro storico, i musei, una gita fuori porta nel Chianti o a Monte Morello. Ma se non si ha voglia di uscire o si preferisce farlo più tardi? Ci pensano Rino Benini, Silvano Nelli, Roberto e Gianfranco D’Onofrio, inventando Il Grillo Canterino.

Dai microfoni della Rai, alle 12.30, e in replica alle 14.30, dal 1953 al 1970 (fatta eccezione per alcune interruzioni), va in onda quel programma radiofonico fatto insieme di semplicità e (auto)ironia, con un tocco di sana irriverenza che la sua origine fiorentina rende inevitabile. La protagonista principale del Grillo Canterino, senza scordare, ad esempio, Gano, il duro di san Frediano, è la Sora Alvara Girelli nei Bucalossi, interpretata, appunto, da Wanda Pasquini, di professione macellaia. Un personaggione. Chiacchierona, litigiosa, furbacchiona sul lavoro, capace di prendere di petto la clientela che osa lamentarsi: “O sora Alvara, o icché la fa? Colla scusa di raccontacci le su’ bravate, la mi ‘orrebbe rifilare quell’osso senza ciccia che sarà du’ ‘hili…”.

 

 

Anche se la Sora Alvara, dice sempre di vendere “ciccia di alta qualità” tagliando le “bracioline” al tintinnio di braccialetti e collane e chiude quel programma diventato un must del pasto domenicale con le fatidiche parole: “Che gente questo basso ceto, vero dico io, che gente”.

Quella macellaia, insieme popolana e tendente alle alte sfere, non la dimenticheremo mai. Ed è anche un esempio dell’importanza e della forza della radio, un mezzo che, proprio con la sua energia, la Sora Alvara, con le sue mille apparizioni, aiuta tanto nella sua diffusione: nel programma festivo delle famiglie fiorentine (ma non solo, perché il successo del Grillo Canterino supera i confini regionali), l’appuntamento con questa trasmissione si ritrova alla pari con il pranzo, la partita, la gita. Il Grillo Canterino tornerà poi nelle televisioni libere negli anni ’70 e ’80.

Riascoltiamola qui 

 

Le commedie

Wanda Pasquini, però, non è solo la Sora Alvara, ci mancherebbe. Abbiamo accennato prima ai suoi settantacinque anni di teatro! Fra le molte commedie di successo interpretate, ricordiamo Firenze-Trespiano e viceversa e I castigamatti.

Firenze, Trespiano e viceversa, commedia in un prologo e tre atti di Emilio Caglieri, debutta l’11 settembre del 1951 (e ha quindi da poco festeggiato i suoi 70 anni). È un grande successo di pubblico e di critica, tanto che, nel 1954, niente meno che Totò la porta sul grande schermo con il film Totò cerca pace, diretto da Mario Mattoli. Se ne ricorda con affetto e nostalgia la versione messa in scena dalla compagnia Cenacolo delle Follie al Teatro di Cestello di Firenze il 29 gennaio 1994, con la regia proprio della Pasquini, che la interpreta insieme a Rinaldo Mirannalti, Adriana Secci, Rosanna Susini, Lorenzo Degl’Innocenti, Remo Masini, Andrea Linari, Sergio Risso, Marcello Ancillotti, Cristina Tei, Manuelita Baylon e Grazia Ignesti. Una versione che possiamo riapprezzare qui

I’ Castigamatti è una commedia in quattro atti di Giulio Svetoni, che pure viene messa in scena dal Cenacolo sempre al Cestello il 2 marzo del 1996 e sempre per la regia di Wanda Pasquini, che vi recita in compagnia con un cast assai simile: Rinaldo Mirannalti, Adriana Secci, Angela Tozzi, Lorenzo Degl’Innocenti, Andrea Giorgi, Rosanna Susini, Manuelita Baylon, Sergio Fortini, Andrea Linari. È possibile rivederla tutta qui

Due assaggi del ricco, fecondo, gustoso piatto teatrale di Wanda Pasquini, ancora fruibile in buona parte presso le teche Rai (ma anche, come si è visto, su Youtube), per una carriera che, sul palco, si chiude, nel marzo del 1998, con Le sorelle Materassi, di Aldo Palazzeschi (regia di Oreste Pelagatti).

Un percorso artistico che possiamo leggere nel libro Una vita per il vernacolo, di Gian Franco D’Onofrio e Lucia Pugliese.

 

Wanda Pasquini sul piccolo e sul grande schermo

Wanda Pasquini ha al suo attivo anche alcune apparizioni in televisione e al cinema.

La ricordiamo, infatti, nella miniserie in tre puntate del 1980 La Velia, che il regista Mario Ferrero trae dal romanzo omonimo di Bruno Cicognani. L’attrice fiorentina recita al fianco di Pamela Villoresi, Franco Graziosi, Aldo Reggiani e Giovanna Sammarco.

Per il grande schermo, la vediamo in Figlio mio infinitamente caro (Valentino Orsini, 1985), con Ben Gazzara, Mariangela Melato, Sergio Rubini e Valeria Golini, e, nel ruolo di Adelina, in Caino e Caino (Alessandro Benvenuti, 1993), al fianco dello stesso Benvenuti e di Enrico Montesano, Daniela Poggi, Giorgio Ariani e Novello Novelli.

Un finale a tre…

Tre ultime osservazioni per celebrare la grande Wanda Pasquini nel ventennale della sua scomparsa.

La prima ci porta a ricordare come, nel 2006, la Provincia di Firenze e la Rai, con il coordinamento tecnico-editoriale di Lucio Pugliese editore, pubblichi un’antologia del Grillo Canterino nell’àmbito delle iniziative del “Genio Fiorentino”, un cofanetto che raccoglie la produzione degli ultimi tre anni, dal 1967 al 1970, poiché le registrazioni precedenti, conservate nella storica sede di piazza Santa Maria Maggiore, vanno perdute nell’alluvione del 1966.

La seconda è che forse, come la stessa Pasquini ama ricordare fino all’ultimo, qualche Sora Alvara in giro per Firenze ci deve essere ancora!

La terza, più che un’osservazione, è un doveroso omaggio. Riascoltiamo l’attrice in questa  rarissima intervista per Canale 48, registrata al Teatro Amicizia il 7 aprile del 1976