L’Umbria fuori stagione è offre molto. Avendo etsrema necessità di trovare un luogo rilassante, non eccessivamente dispendioso, dove poter andare con il nostro cane l’Umbria ci è apparsa la meta giusta. Una scelta che è andata oltre le nostre aspettative.
Abbiamo scelto il lago Trasimeno cone la sua rilassante atmosfera e la possibilità di esplorare l’interno.  Appena finita l’estate il lago ha ripreso i suoi ritmi lenti e rilassanti.

Monte del Lago un tempo chiamato, come recita una targa sulla torre, Mons Fontanus o Fontegiano, piccolo borgo sul lago munito di cinta muraria nel 1312 per la discesa di Arrigo imperatore. Un borgo che guarda il lago da tutte le parti che ha ispirato poeti e pensatori.

Il nostro soggiorno sulle rive del Trasimeno

Abbiamo alloggiato in un residence hotel vista lago dove la nostra Lina, cioè la nostra canina è stata accolta benissimo. Una bella terrazza vista piscina e lago, letto comodo e silenzio. Niente di stratosferico ma era quello che cercavamo: relax e libertà. Il lago nelle giornate dove il sole gioca a nscondino con le nuvole dà il meglio di sè. Abbiamo goduto del sole come di un temporale che ci siamo ampiamente goduti dalla’ampia vetrata del salottino del nostro appartamento vicino Magione. L’aria profumata di terra, la forza della natura che “abbevera” la terra riarsa e infine, un meraviglioso tramonto.

Il buon pesce di lago

Quando cerchi relax cerchi anche buona cucina. In Umbria è difficile mangiare male ma nel nostro piccolo viaggio ci siamo proprio gustati le specialità adatte ai nostri palati. Accoglienza sempre perfetta, nonostante che Lina fosse sempre con noi, anzi spesso è stata proprio lei ad essere servita per prima con una bella ciotola d’acqua!
Il pesce di lago è ottimo e da queste parti lo sanno valorizzare. Ottime le fritture, ottimo cotto al sugo. Appena arrivati eravamo affamati ed era tardi così ci siamo fermati nel primo ristorante trovato sulla nostra strada.  L’osteria pizzeria C’era una volta in località Trasimeno ci ha attirato per il grande giardino e quindi la possibilità di pranzare all’aperto con il cane. Pici al ragù e un antipasto che in realtà è un piatto unico con pesce di lago cucinato in ogni modo possibile compresa una fritturina fatta veramente bene.

Dalla Palude al borgo di Panicale per fare quattro chiacchiere

Tra passeggiate nei porticcoli, birdwatching presso l’oasi La Valle (il lago è una meta di uccelli migratori) e visite ai deliziosi paesi medievali che si stagliano sulla cima delle colline che costeggiano il lago, il nostro tempo è volato. All’oasi ci si dota di binocolo e si possono osservare molti volatili e goderre del silenzio e della calma palustre nonostante il via vai di “partenze”.

Panicale

Se Magione era già una meta per noi conosciuta in altri viaggi, non lo era il piccolo Panicale. Tre piazze ad altezze diverse e 10 abitanti in inverno. Panicale era affollato di persone arrivate per una manifestazione sui ricami e la tessitura, le chiese erano aperte e la gente pronta a scambiare quattro chiacchiere. Noi lo abbiamo fatto con tre amabili signore riunite davanti ad un garage aperto per l’occasione per metter in mostra pizzi e ricami.
Panicale è oggi meta di stranieri che qui hanno acquistato casa e di manifestazioni estive per poi svuotarsi quasi completamente in inverno.

Dove mangiare a Panicale

A Panicale abbiamo deciso, contrariamente a ciò che facciamo di solito, di fare i turisti. Ci siamo seduti al Caffè della Piazza di Stefano Bordini con vista sulla bella fontana che un tempo era la cisterna del paese. Tagliere di salumi ottimi e tipica  torta al testo simpatia del prorietario e del personale hanno reso questa sosta un momento davvero piacevole.

 

Castiglione del Lago uno dei borghi più belli d’Italia

Nel nostro giro sul Trasimeno non poteva certo mancare Castiglione del Lago. Una collina che domina il lago è abitata fin dall’epoca etrusca. Il nome originario era Clusium Novum, ossia Nuova Chiusi poi sostituito da Castula o Castellio e successivamente Castiglione Chiusino. L’attuale toponimo nacque nel XIII secolo  quando fu costruita la rocca del Leone (chiamata così per la  pianta pentagonale che ricorda la costellazione del Leone). Tra il XVI e il XVII secolo fu sede di un marchesato, poi elevato al rango di ducato, retto dalla famiglia della Corgna per conto dello Stato Pontificio.

Oggi Castiglione è davvero uno dei borghi più belli d’Italia.  Quando il lago era più ampio probabilmente questa era un’altra isola del lago. Oggi dove un tempo c’erano le acque del lago  c’è invece una fertile pianura.
Dall’alto di Castiglione si gode di un panorama magnifico. La Toscana è lì dall’altra parte, il Monte Amiata, Cortona, i confini con Siena e Arezzo.

Le isole non vistate (causa cane)

Non potendo visitare le isole del Trasimeno, isola maggiore, isola minore e isola Polvese, ce le siamo viste dall’alto dei paesi che si affacciano sul lago. Il nostro cane per la breve traversata avrebbe dovuto mettere una museruola. (Sinceramente non ce la siamo sentita perché Lina non si merita un simile trattamento visto che chiunque si può anche addormentare su di lei e lei restare immobile per ore!)

La fagiolina del Trasimeno, presidio Slow Food è un prodotto antico. Un fagiolo autoctono ( quelli che mangiamo sono arrivati in Europa dopo la scoperta dell’America) meno produttivo e quindi presto abbandonato. Al contrario del classico fagiolo con l’occhio la fagiolina del Trasimeno ha una tendenza più dolce, avvolge il palato senza impastarlo ed ha un profumo unico!

Mangiare a Castiglione del Lago

Castiglione del Lago la città fa parte della rete di città dell’olio e città del vino  e qui abbiamo davvero mangiato bene. Senza saperlo ci siamo fermati a L’acquario, il più antico ristorante del borgo. Ci aveva attirato l’accoglienza, le ragazze gentili, la sistemazione esterna. Infatti qui abbiamo goduto sia di un pranzo che di una cena.  Un ristorante a gestione familiare, dove la stagionalità è seguita e dove le ricette di lago eseguite alla perfezione.

filetti di luccio gratinati alle mandorle con crema di pistacchi

Sul corso principale si aprono tanti ristoranti e botteghe di prodotti tipici e scegliere non è facile.  L’Acquario ci ha deliziato con i pici al sugo d’oca, la meravigliosa fagiolina del Trasimeno con cipollotti, filetti di luccio gratinati alle mandorle con crema di pistacchi, salumi e formaggi di qualità superiore, mouse di caprini con sfoglia di pera pistacchi e miele di acacia,  fonduta di cioccolato speziato con frutta accompagnata da ippocrasso, un vino speziato rinascimentale.

Sole e nuvole e in mezzo al lago la pioggia…

Tradizione e guizzo gourmet enaturlamente atnti buoni calici

E ancora tegamaccio,  carpa regina in porchetta. Un meraviglioso grechetto, il vino Rosato Biologico e Vegano dell’Umbria IGT “Amore” della cantina Barberani che è stato una bella sorpresa e naturalmente il vino icona del Trasimeno, quel Gamay (ormai per convenzione) che in realtà è Grenache.

L’Umbria è davvero un paradiso per il palato. “Il pesce di lago” qui si fa pietanza perfetta, elegante o rustica secondo le esigenze e le ispirazioni di cucina ma sempre con quell’inconfondibile firma del lago Trasimeno. E se anche la Toscana con i suoi rossi più famosi è lì ad un passo, i vini umbri hanno una cadenza diversa, tutta loro. Raccontano un’altra storia importante che rapisce l’olfatto e il palato.

Finito il nostro breve relax ci siamo fermati Monte del Lago. Piccolissimo borgo che si protende verso il lago.Un tempo chiamato, come recita una targa sulla torre, Mons Fontanus o Fontegiano, fu  munito di cinta muraria nel 1312 per la discesa di Arrigo imperatore. Un borgo che guarda il lago da tutte le parti che ha ispirato poeti e pensatori.

Roberta Capanni Bianchi