Per la nostra rubrica “Il gusto dei libri” abbiamo intervistato Marco Ferri scrittore egiornalista fiorentino. Un uomo che ama la storia perché sa bene che conoscere la storia mette in evidenza gli errori e quindi, volendo, potremmo non ripeterli. Firenze attraversa una buona parte della  produzione letteraria di Ferri.  Libri che raccontano la città “spulciando” un passato documentato. Nonostante questo, i suoi scritti sono piacevoli alla lettura come un romanzo, un viaggio nella città spesso inedito, storia e storie che Ferri condivide con il lettore.

La Storia e le storie di Marco Ferri

Laureato in Storia, Ferri ha un’autentica passione per la Famiglia Medici e in particolare per le sepolture e quindi non stupisce il suo prezioso libretto, ricco di indagini e ipotesi plausibili, sul mistero di Bianca Cappello la Granduchessa morta forse non per morte naturale. Il libro intitolato “Bianca Cappello – Il mistero del luogo di sepoltura della Granduchessa” indaga ripercorrendo i secoli in maniera precisa e tecnica ma mai noiosa. È lo stesso Ferri ad ammettere che questo è il suo libro più tecnico. In realtà tutti i suoi scritti si basano su ricerche e consultazioni. Da storico niente è lasciato al caso e il suo modo di raccontare la sua città accompagna il lettore, che poi diventa viaggiatore, in percorsi diversi. Le strade, i palazzi sono gli stessi la cambia il punto di vista, lo sguardo.

Firenze, il Ponte Vecchio,  la cioccolata e altre storie

È così, per esempio, il percorso che si può fare in una Firenze amante della cioccolata, immaginando vecchie botteghe e diatribe colte che hanno avuto come protagonista il cibo degli Dei. Firenze e la cioccolata racconta la storia attraverso un cibo amato e ci mostra come il “genio” fiorentino fosse distribuito anche tra i commercianti fiorentini.
Letture istruttive come quelle di Firenze e il suo Ponte Vecchio,  il ponte che l’emblema della città, dell’unione di due rive su quel torrente che Firenze ha deciso di trattare da fiume con il quale combatte da sempre.  Il ponte salvato dalla distruzione della Seconda Guerra Mondiale che Ferri ci racconta con dovizia di particolari e con qualche curiosità sgombrando il campo da informazioni errate.
Non poteva mancare in questo poker fiorentino siglato da Ferri, un libro sulle tradizioni di Firenze. Feste che legano ad una passato, feste soppresse ma rimaste nel cuore perché le tradizioni sono importanti per il mantenimento della memoria.  Firenze “sempre in perenne bilico tra eventi religiosi e eventi pagani, i quali conservano gelosamente, oltre a una generale condivisione di sentimenti d’appartenenza, anche l’eterno ciclo della vita, appuntamenti che si sommano, si legano, si mischiano e si confondono per offrire, a chi ha la pazienza e il privilegio di assistervi o prendervi parte, sensazioni uniche e irripetibili. Perché il passato ci cerca, è la nostra memoria,  l’identità della civiltà cui apparteniamo, e se si ha la fortuna di ammirarlo e capirlo, non può che insegnarci a vivere meglio. I toscani sono un popolo ancora legato al granducato  la città attraverso il suo passato ma con l’aggancio ai suoi tanti misteri e alle curiosità che, molte volte, raccontano ancora meglio il carattere di questa città difficile.”

Dal tuffo invernale in Arno alle “Emergenze dandesche”

Sensazioni uniche e irripetibili scrive Ferri mentre ci racconta di questa Firenze festaiola in bilico tra feste religiose  e pagane, ci porta in giro per la città mese per mese. Un esempio? In gennaio Firenze parte l’appuntamento festaiolo con l’uscita dei canottieri e tuffo in Arno del primo giorno dell’anno, la  quattrocentesca Cavalcata dei Magi del 6, il 20  vengono distribuiti I panelli di San Sebastiano Patrono della Misericordia di Firenze,  il 26 si commemora il “Miracolo di San Zanobi” vescovo fiorentino morto tra il 417 e il 429. Feste e commemorazioni che riportano all’oggi eventi lontani che hanno lasciato tracce in questa città.
E in attesa di “Emergenze Dantesche”, il libro dedicato alle tracce di Dante nella Firenze che si prepara a onorarlo a 700 anni dalla sua morte, consigliamo una passeggiata (anche virtuale) attraverso la Firenze di Ferri.

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