Uno chateau in città ma non siamo nella patria dello champagne ma nell’etrusca Fiesole, in un luogo storico non certamente nato per questo scopo. C’è voluto l’estro di un artista e vigneron come Bibi Graetz per dare vita a questo chateau urbano con vista su Firenze.  Lo aveva annunciato un anno e mezzo fa e ora il progetto ha preso corpo.

Certamente è strano vedere scaricare trattori carichi di cassette d’uva nella piazza di Fiesole, al Blu Bar, ritrovo di tanti fiorentini prima della decandenza e della chiusura. Mentre i chicchi d’uva succosi salgono sui nastri trasportatori, sono tanti i ricordi dei pomeriggi passati su quella terrazza a bere cioccolata calda con panna. Ora al posto della cioccolata saranno i vini della maison Gratez ad attirare i visitatori in questo stupendo angolo di Toscana.

 

La nuova casa di due grandi cru

Bibi Gratez e la sua famiglia sono tutti qui, immersi in questa nuova esperienza di vita, che  li vede  staccarsi dal vicino castello di Vincigliata dove tutto è iniziato, per entrare tra le case di questo comune, per condividere l’esperienza gratificante di fare vino.  E Firenze è lì sotto, sembra di toccarla, mentre questo luogo storico si trasforma nella casa di due grandi cru, Testamatta e Colore.
Mentre le uve continuano il loro percorso che le porterà a regalare l’ottimo vinodi questo 2020, la mia esplorazione in questo luogo, dove ho passato tante serate con gli amici e familiari, continua e mi sorprende per l’originalità.
Nella ex discoteca le botti di rovere francese da 50Hl  “giocano” con qualche specchio rimasto e con la sfera stroboscopica. Nei locali adiacenti sfilo accanto a vecchie e romantiche barriques coperte da teli per aiutare la fermentazione dei vini particolari di Bibi Graetz, artista artigiano della vinificazione.

“Le botti da camera”

Le camere del vino mi danno altre emozioni. Nelle stanze dell’ ex hotel  Aurora, negli uffici del piano terra dove la sera dopo cena spesso accompagnavo mio padre che si fermava a chiacchierare di affari  con i proprietari mentre io, annoiata, mi guardavo intorno, ora ci sono le botti. L’ottocentesco edificio ha visto passare dalle sue stanze re e regine e tanti viaggiatori inglesi e ora tra gli arredi, i parati e i pavimenti di graniglia con cornici riposano botti con vino prezioso. Non avrei mai potuto immaginarlo allora e solo un’artista vero avrebbe potuto avere questa “visione”.
L’ultimo tuffo al cuore nella ex sala ristorante con la sua amplia vetrata con vista su Firenze, luogo un tempo da me scelto per la mia festa di matrimonio. Qui non poteva che nascere un luogo arredato perfettamente con un bel bilanciamento di colore, una sala che “ispira” e in cui sul grande tavolo da degustazione nasceranno i grandi vini di Bibi Gratez.
Nella grande terrazza soleggiata i colori sono quelli luminosi della Fiesole autunnale del mezzodì, azzurri e verdi e raggi di sole che donano ulteriore poesia e aria francese ai muri vissuti della palazzina ottocentesca. Sì, l’atmosfera è quella giusta.

Annata 2020 una vendemmia indimenticabile

Bibi Graetz racconta di questa vendemmia, la prima nella cantina di Fiesole,  che sicuramente sarà indimenticabile come del resto tutto l’anno anche se per il vino le note sono tutte positive. “Fino a metà settembre – racconta il nostro vigneron di città – l’annata sembra troppo calda ma negli ultimi giorni la pioggia e una forte escursione temica hanno dato vita ad acini che daranno il meglio” .

Un’annata con minore quantità ma una qualità alta. E Bibi che ama particolarmente le sue vigne vecchie con piante di tra i 50 e gli 80 anni hanno dato tanto.  I vini di questa azienda con una produzione di 500mila bottiglie l’anno di cui 100mila tra testamatta e Colore volano per l’80%  verso USA e Canada e in altri 170 paesi.  Il Testamatta 2018 è un vino dagli altri punteggi Decanter 100/100   “gareggiando” con Chateau Palmer, Chateau d’Yquem, Chateau Latour, Masseto, Solaia solo per fare alcuni nomi. Ma di premi questi vini ne contano tanti e solo per citarne alcuni per il Colore 2018 97/100 da Robert Parker, 99/100 per James Suckling che invece al Testamatta da2018 da 97/100. In un luogo d’eccellenza solo vini eccellenti.

Bibi Gaetza, produttore fuori dagli schemi tradizionali, è come il suo vino Testamatta, Supertuscan da Sangiovese ottoenuto dalle sue amate vigne vecchie. Il Testamatta 2018 che abbiamo assaggiato racconta bene il Sangiovese migliore. Aromi di frutti di bosco, intenso con tannini eleganti. La cura che questi vigneti ricevono si ritrova nel bicchiere e la Toscana interna in cui sono dislocati si sente tutta.
Stessa cura che si ritrova in bocca con il Colore 2018  l’eccellenza toscana che esprime il percorso di ricerca fatto dal produttore per arrivare a questo vino a base di Sangiovese con 5% di Canaiolo e 5% di Colorino. Vino amatissimo dal suo ideatore che lo produce da vigneti di Lamole, VIncigliata e Siena. Un vino prezioso in tutti i sensi.

Noi li abbiamo assaggiati su una classica papa toscana e sull’arista ma sarei curiosa di sentirli su qualcosa di più impegnativo. Ottime godibili e divertenti anche le bollicine di benvenuto, il Bollamatta metodo charmat realizzato con Sangiovese proveniente dagli stessi  vigneti utilizzati per Testamatta e Color e il Testamatta bianco il “saporoso” Ansonica  che nasce quasi “sulla riva del mare”.