Sulla tavola pasquale ci sono due cose immancabili: le uova di cioccolato e la colomba. Due belle tradizioni a cui siamo molto legati come italiani e quest’anno visto che il vecchio detto “Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi”  non può essere messo in pratica, ben venga il rispetto della tradizione.
Una tradizione “moderna” perché anche se esistono molte leggende in verità la colomba pasquale è arrivata sulle nostre tavole negli anni ’30 grazie al direttore creativo della Motta, Dino Villani, che per far funzionare anche in periodi diversi dal Natale i macchinari che producevano il panettone, inventò la dolce colomba.
Forse Villani ha attinto alle leggende che attribuiscono alla Lombardia “l’invenzione” della colomba.

colomba dolce di Pasqua
Foto di Stefania Storai

Colomba di Pasqua e leggende

Bisogna andare indietro nel tempo, al 572 quando  il re Alboino assediò la città di Pavia per tre anni e alla fine riuscirono ad espugnarla ma i pavesi fecero un gesto di pace offrendo un dolce a forma di colomba.

Un’altra storia, invece,  attribuisce a San Colombano e alla regina Teodolinda la nascita del dolce pasquale. La regina e il marito preparano un banchetto per accogliere il santo in pellegrinaggio ma essendo quaresima lui declino l’invito ma,  visto che i reali  erano rimasti delusi dal suo rifiuto, trasformò le carni dei colombi in un soffice dolce.

Sempre in Lombardia ma nel 1176 in occasione della Battaglia di Legnano che vide I Comuni della Lega Lombarda contro l’invasore Federico Barbarossa. Pare che il coraggio agli uomini in battaglia fu dato con pani a forma di colomba perché due candide colombe si erano posate sulle insegne della Lega prima della battaglia.

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Colomba fa-da-te: la ricetta

Ed ora se vi va di cimentarvi in questa preparazione non proprio facilissima ma sicuramente di grande soddisfaziobne, vi proponiamo la ricetta riportata dall’amica Stefania Storai (sue anche le foto della colomba) che è quella di Renato Bosco

Colomba di Pasqua

  • PRIMO IMPASTO
  • 200 grammi farina per grandi lievitat
  • 80/60 grammi acqua se si usa la pasta madre solida, se si usano i licoli 60 g di acqua
  • 60/80 grammi se si tuilizza la pasta madre solida oppure 80 g di licoli. tutte e due rinfrescate con le procedure per grandi lievitati
  • 75 grammi tuorlo
  • 75 grammi burro
  • 60 grammi zucchero semolato fine
  • SECONDO IMPASTO
  • 50 grammi farina per grandi lievitati
  • 1,5 grammi malto diastasico ( si trova anche al supermercato)
  • 75 grammi tuorli
  • 75 grammi zucchero
  • 35 grammi zucchero semolato fine
  • 15 grammi miele di acacia
  • 10 grammi pasta di arancia, (ridurre in poltiglia i cubetti di arancia con un po’ del loro succo)
  • 1 buccia di un limone biccia edibile grattugiata
  • 4 grammi sale
  • 1/2 bacca vaniglia
  • 250 grammi arancia candita fatta in casa ( fatela molto prima e congelatela)
  • PER LA GLASSA
  • 100 grammi zucchero a velo
  • 50 grammi farina di mandorle
  • 50 grammi amido di mais
  • 50 grammi albumi
  • PER DECORARE
  • granella di zucchero
  • mandorle con la buccia
  • zucchero a velo
  1. Prepariamo prima la glassa: sbattiamo lo zucchero a velo, la farina di mandorle, l’amido di mais e gli albumi, ottenendo una glassa senza grumi, coprire e mettere in frigorifero fino al momento dell’utilizzo.

  2. Sciogliere lo zucchero con un bicchiere d’acqua. Versarlo nella ciotola dell’impastatrice con la pala a foglia.

  3. Aggiungere la pasta madre spezzettata, oppure il licoli, aggiungere un poco di farina e iniziare ad amalgamare a velocità lenta. Dopo pochi istanti aggiungere ancora farina, un po’ di uova e impastare ancora aggiungendo via via tutta la farina e le uova. Aumentare la velocità per un minuto.

  4. Ribaltare l’impasto e continuare a impastare a velocità abbastanza sostenuta fino a portare l’impasto a staccarsi dal fondo dell’impastatrice formando così la maglia glutinica.

  5. A questo punto iniziare a inserire il burro a piccoli pezzi in tre volte, nell’ultimo inserimento togliere la foglia, inserire il gancio e incordare questa operazione durerà 20 minuti.

  6. A questo punto trasferire l’impasto in un contenitore graduato e imburrato, coprirlo con la pellicola e metterlo a lievitare, perché in circa 10/12 ore dovrà triplicare il suo volume. Mettetelo in forno con la sola luce accesa controllando che la temperatura non superi i 28-29 gradi

  7. Preparare gli aromi mettendo insieme in una ciotola il miele, la pasta di arancia e la buccia grattugiata del limone, i semi della bacca di vaniglia amalgamare coprire e mettere da parte.

  8. Il mattino successivo ore 7 mettere l’impasto triplicato in frigorifero per 1 ora facendo abbassare la temperatura all’impasto evitando così alla massa non di superare i 28 C° nel secondo impasto.

  9. Far scendere l’impasto nella ciotola dell’impastatrice, aggiungere la farina e gli aromi e con il gancio iniziare a impastare.

  10. Continuare per 10 minuti a velocità media formando un impasto amalgamato bene. Iniziare a inserire le uova e un p0′ di zucchero fare questa operazione in tre volte facendo sempre incordare prima di inserire la dose successiva.

  11. A impasto ben incordato, inserire la prima dose di burro, incordare e aggiungere il restante burro in due volte, nell’ultimo inserimento aggiungere il sale, continuare a impastare ottenendo un velo trasparente e forte

  12. A questo punto sempre impastare a velocità bassa, inserire a piccole dosi l’arancia candita.

  13. Trasferire l’impasto in una ciotola e farlo riposare per 30 minuti, poi allargarlo sul piano di lavoro e farlo asciugare per 1 ora.

  14. Formare una palla, pirlarla bene, lasciarla riposare per 15 minuti, pilarla ancora dandoli una forma un po’ allungata e farla riposare ancora 10 minuti.

  15. Dividerla ora in due con la spatola, arrotolare ogni pezzo formando le ali e il corpo posizionandoli nello stampo. Coprire e far lievitare fino a 2 cm dal bordo in forno con la lucetta accesa non facendo superare i 30 C°.