Usato da Giulio Cesare nei suoi banchetti,  coltivato  solo in 34 comuni della provincia di Messina,  il vino Mamertino  ha   origini  “bellicose” pare dalle guerre puniche,  vi raccontiamo la sua affascinante storia

Dove nasce il Mamertino

Verdi colline, dolci rilievi  dei monti Nebrodi e Peloritani,  distese di vigneti aperti sul mare,  sotto un sole implacabile, un territorio morfologicamente  variegato,   è  qui che cresce il Mamertino.  Se guardiamo la cartina  della Sicilia  e della Doc Mamertino  scopriamo una zona di produzione abbracciata da due mari. Partiamo da Roccalumera sulla costa ionica,  per arrivare al Tirreno sulla costa settentrionale. 

Il Mamertino una Doc  giovane per un vino antico- panorama dei Laghetti di Tindari ovvero il mare vicino a Patti
Tindari e laghetti di Marinello

I comuni del Mamertino fascino e storia

Sono solo 34 comuni sui 108 della provincia di Messina,  variegati e ricchi di storia.   Milazzo sul mare,  dove  sono state impiante le prime viti;  Rodi  Milici  con resti di una necropoli costruita su reperti dell’età del bronzo; Tripi  piccolissimo comune con meno di 900  abitanti,  le cui  storia sembra cominciare intorno al 1300 ma le origini pare risalgano all’antica città greca Abaceno Αβάκαινον V sec. a.c  dove  assieme colonne, monete, anfore troviamo resti di di abitazioni elleniche.  Scendiamo verso la costa,  andiamo a Furnari  in zona collinare incastonata tra due golfi degrada verso il mare con il bellissimo Portarosa, attrezzata struttura turistica locale.

Poi arriviamo a Patti, vicino Tindari con la madonna bizantina, il teatro greco, i reperti di una bellissima villa romana, il sarcofago della Regina di Gerusalemme  Adelasia,  madre di Ruggero  primo  re di Sicilia e prima regina a scrivere  il più antico documento in carta esistente, scritto bilingue in arabo e greco, noto come il mandato di Adelasia.  Proseguiamo verso le dolci colline di Librizzi per approdare a Montalbano Elicona il Tibet della Sicilia, uno tra i Borghi più belli d’Italia. Posti vetusti,  dalle tradizioni immutate, ricchi di storia che da soli valgono un viaggio in Sicilia, l’isola più bella del Mediterraneo, tra le più belle al mondo.

Montalbano Elicona
Montalbano Elicona

Uvaggio del Mamertino

 Il  Mamertino di Milazzo o Mamertino   può essere rosso e bianco. Il rosso è prodotto con una base  di Nero d’Avola   e   Nocera  e  a, discrezione del produttore,  con l ‘aggiunta  anche di altri vitigni  a bacca  nera  idonei alla  coltivazione nella provincia di Messina.  Per il  Mamertino Bianco o Mamertino di Milazzo  abbiamo la base  di Grillo e Insolia  congiuntamente ad  altri vitigni  bacca bianca, quali   i Catarratti  ( ricordiamo che ce ne sono due tipi il comune  e il cararatto bianco lucido).  Ulteriore distinzione  c’è anche  il  Mamertino  Riserva.

Il Mamertino una Doc  giovane per un vino antico - grappolo di uva nera siciliana
Grappolo di Nocera

Interessante  notare che il disciplinare prevede l’allevamento della vite ad alberello o controspalliera  ed è vietata la potatura lunga, probabilmente  per mantenere bassa la resa ed elevare la qualità di questo vino. L’uva Nocera   prevista dal disciplinare è  produzione del Marmentino è un ‘uva antichissima,  tipica del  territorio  messinese  conosciuta già nel I secolo a. C. nell’insediamento di Zanche, divenuto poi Messana nel corso del V secolo A..C dopo la rifondazione da parte dei Messeni.

Ma il Marmertino è veramente un vino antico?

Non ci sono dubbi: la  storia del  Mamertino  è antichissima risale o oltre   2200 anni addietro. Abbiamo la certezza delle sua vetustà  in una    una traccia storica certa  il   “De Bello Gallico” dove il grande condottiero Giulio Cesare scrive di averlo offerto  ai suoi commensali per il banchetto che celebrava  il suo terzo consolato.

museo villa romana di Patti anfore e scavo villa romana
museo villa romana di Patti anfore e scavo villa romana

Inoltre questo vino è stato celebrato   da numerosi personaggi storici:  “Strabone,  geografo romano, che  lo ha classificato fra i migliori vini dell’epoca;Andrè Tehernia,  pioniere dell’archeologia subacquea- a  lui dobbiamo il contributo di  far emergere le anfore come fonti della storia economica – nel suo libro “Le vin de l’Italie Romaine”,  ha definito il Mamertino  “quatrième grand cru classé” E non dimentichiamo Marziale (I sec.d.C) il quale scriveva “…date al Mamertino il nome che volete, magari quello dei vini più celebri”.  Plinio  lo pone al quarto posto in classifica tra 195 vini “ …. (fonte citazioni Wikipedia).

Chi sono i Mamertini i padri del vino omonimo?

Tra il IV e il III   secolo A.C.  in  Sicilia a Siracusa, il tiranno  Agatocle (361 ac – 289 ac), ingaggiò audaci soldati  mercenari  d’origine  campana( origine osca) che   vennero arruolati tra le sue truppe.  Alla sua  morte  i mercenari rimasero senza lavoro. Una parte di loro rimase sull’isola,  una parte partirono per tornarono in patria, ma per non tradire la loro origine guerriere nel  viaggio di rientro  si impadronirono a tradimento  e in maniera cruenta della città greca di Messana oggi Messina  E’ in questo contesto che decisero di cambiare nome e assumere il nome Mamertini, ovvero figli di Mamerte o Mamers il termine osco della guerra che corrispondeva al latino Marte.

Vigneto di con viti di Nocera
Vigneto di nocera

 Le guerre puniche e il vin Mamertino

 Per oltre vent’anni i mamertini la fecero da padroni, erano però tempi cruenti, bellicosi, di conquiste e dominio,  e il nuovo tiranno di Siracusa, Ierone  I, li sconfigge  nel270 a.C  a Mylae l’odierna  Milazzo.  Poi si prepara  ad assediare Messana.  A questo punto i  mamertini  ricorrono  all’aiuto dei cartaginesi che erano anche interessati al  traffico in quella zona di mare .  Quindi  occupano  il porto della città obbligando  i siracusani a ritirarsi.  Alla lunga  però ai  Mamertini questa  presenza cartaginese risulta ingombrante  pertanto,  puntando sulla comune origine italica e sulla comune discendenza  da Marte, chiesero aiuto alla grande potenza di Roma. 

Certo   i  romani nicchiavano,  significava aiutare dei soldati che avevano ingiustamente strappato  una città ai legittimi possessori, divenendo quindi   usurpatori  e poi   significava entrare in  guerra contro i Cartaginesi . La questione viene  rimessa all’assemblea popolare e, dopo  il favorevole intervento  di Appio Claudio Caudice,  i romani accolsero la  richiesta. Roma stessa aveva interesse all’importante snodo portuale,  al controllo dello Ionio e ad allargare i propri territori. Serviva loro anche per arginare l’avanzata Cartaginese che avrebbe reso pericolosi i confini,   pertanto nel   264 a.c  scoppia quella che sarebbe stata la I guerra punica.

Il Mamertino una Doc  giovane per un vino antico  - panorama dell'antica Milazzo
MIlazzo

E i Mamertini che fanno? Piantano le viti e si integrano

Roma schiera la sua potenza e – circa dopo vent’anni di lotte, una vittima celebrata Attilio Regolo fatto rotolare in una botte irta di chiodi –   travolge i Cartaginesi nella battaglia delle Egadi. I romani assumono potere,  i Mamertini perdono la loro importanza forse sono costretti a mettersi da parte   cominciano a cercare un modo per  integrarsi ed è  in questo contesto che  si  ipotizza la loro radicalizzazione sul territorio,  la conseguente attività agricola e di impianto della vite nella zona di Milazzo e la produzione di questo nobile vino. Prodotto come si diceva all’inizio solo in 34 comuni del messinese, poco più di una decina di piccole aziende, un centinaio di ettari destinati alla produzione, circa 100.000 bottiglie prodotte.

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