Harry’s Bar Firenze: un libro per festeggiare i sessant’anni e raccontare, attraverso la sua storia, quella di una società che, nonostante tutto, ricerca sempre gli stessi valori.

La classe intramontabile dello storico American Bar ancora oggi nella terna dei primi tre migliori al mondo

L’Harry’s Bar Firenze compie 63 anni e festeggia con l’uscita di un bel libro che racconta non solo la storia del famoso locale fiorentino ma anche un pezzo di storia del nostro paese. Tra cambiamenti e innovazioni lo storico American bar Fiorentino non ha perso la sua eleganza, il suo modo di essere e, soprattutto, di accogliere.

copertina

Harry’s Bar Firenze Copertina

In giro per il mondo ci sono molti Harry’s Bar ma quello di Firenze è l’unico vero discendente dell’Harry’s Bar di Venezia.  Può partire da qui la storia che nel libro è raccontata con dovizia di particolari da Roberto Focardi, attuale direttore,  e da Alessandro Querci.  Pagine piacevoli, dove tra aneddoti e storie di vita, si ripercorrono questi 60 anni dalla nascita, avvenuta  nel 1953.
Furono Raffaello Sabatini e Enrico Mariotti , rispettivamente, classe 1903 e 1906, in società con le rispettive mogli,  ad aprire la prima sede dell’Harry’s in un  piccolo fondo al n. 50 di  via del Parione vicino ai Lungarni.
Toscani ma non fiorentini (Sabatini era di San Miniato al tedesco  a 30 chilometri da Firenze e Mariotti di Montecatini)  avevano  fin dalla più giovane età  capito che la carriera alberghiera era adatta alla loro indole.  Sabatini iniziò il suo apprendistato al Savoy di Londra,  poi si trasferì in Francia, in Germania per tornare in Italia nel 1926 all’Hotel Principe di Piemonte fino  a diventare barman del l’Hotel Excelsior di Firenze di uno dei primi e più lussuosi American Bar italiani.
harrys-bar-oggiAnche la vita lavorativa di Mariotti fu precoce: da Montecatini si trasferì in Germania, poi in Svizzera dove iniziò il rapporto di amicizia duratura  con il giovane collega Giuseppe Cipriani, fondatore dell’Harry’s Bar di Venezia. Dopo il lungo tirocinio in giro per l’Europa Mariotti, tornò a Montecatini al Grand Hotel La Pace  (sorto dove già nel 1500 era un locanda) che accoglieva grandi personaggi della cultura e star di Hollywood. L’ultima tappa prima di aprire l’Harry’s bar di Firenze fu l’Excelsior dove lavorò per anni accanto a Raffaello Sbatini  che divenne amico ma anche cognato.

La cultura del drink aveva preso piede  negli anni ’20 e il primo American  Bar del vecchio continente era stato aperto all’Hotel Savoy di Londra.  In Italia nel 1932, presso Hotel Ambasciatori di Roma fu inaugurato uno dei primi e veri American Bar d’albergo e poi a seguire  il Bar Rosati di Via veneto, il Caffè de Paris…la stagione dell’American bar era iniziata anche in Italia.

Harry’s Bar: da via del Parione al Lungarno Vespucci

Dalla piccola location di via del Parione, appena 10 anni dopo, l’Harry’s  si trasferì sul Lungarno in una sede più grande e luminosa avendo cura di mantenere la stessa “atmosfera” a cui era abituata la clientela.   Facoltosi stranieri che soggiornavano nei grandi alberghi ma, finalmente, anche i fiorentini che  avevano sempre preferito Doney e Giacosa per l’aperitivo. L’Harry’s era entrato “nell’anima dell’animata e focosa società fiorentina”.

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Per capire il mondo unico dell’Harry’s Bar e ciò che ancora oggi rappresenta è necessario leggere il libro e andarci perché l’Harry’s, come scrive l’Avv Antonio Bechi, attuale proprietario insieme al fratello Francesco, è: “ l’aroma del curry che si confonde con il profumo e il fascino di una lady,  l’ambra di un tumbler che scintilla tra amici, il rosa del tovagliato e la boiserie inglese come vuole la migliore tradizione fiorentina,  il “Bellini”  che ti allieta il gusto  accompagnato dall’ormai consueto stuzzichino caldo, le lampade di murano che richiamano l’omonimo locale veneziano”.

Ancora oggi uno degli American Bar più famosi del mondo

Il libro si chiude con una sezione dedicata alle ricette dei migliori cocktail  proposti o nati all’Harry’s Bar di Firenze, e non poteva essere altrimenti visto che  nella lista stilata dal Daily Meal nel 2015 l’Harry’s Bar di Firenze figura tra i tre migliori bar del mondo.
Ricette classiche dell’Harry’s come i Taglierini gratinati al Parmigiano, la famosa e unica tartare la cui ricetta arriva dai cuochi russi dell’Hotel Shehérazade di Parigi dove Mariotti aveva lavorato negli anni ’20, il pollo al curry con riso pilaf e chutney di mango, si ritrovano nel libro.

Solo un libro sull’Harry’s Bar di Firenze, quindi?  No, molto ma molto di più. Buona lettura.

Roberta Capanni