Firenze e il suo San Giovanni. 

Oggi, 24 giugno, Firenze festeggia il suo patrono,  San Giovanni Battista, tra fuochi d’artificio e antichi miti

« Non mi parean [i fori] men ampi né maggiori
che que’ che son nel mio bel San Giovanni,
fatti per loco de’ battezzatori »
( Dante Alighieri, Divina Commedia, inferno XIX canto)

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Firenze Battistero ph. E.Tempestini

battistero ph R.Capanni

battistero visto dal campanile ph R.Capanni

Firenze è una città ammirata e studiata in tutto il mondo, i suoi monumenti, l’arte e la bellezza architettonica, sono le basi dell’antica conoscenza, la culla della rinascita di un mondo classico scomparso che spesso ha dovuto celarsi alle ipocrisie perpetrate nei secoli, ed è proprio quando penso di aver “imparato” qualcosa nella vita, che mi rendo conto di non sapere nulla.
Le “nozioni” non sono sufficienti a togliere la sete di domande quotidiane che l’intuito mi pone davanti quando guardo ciò che mi circonda. Una cosa importante la sto imparando, che la casualità non è di questo mondo e a Firenze ancora meno.
Ogni antica pietra e monumento, ogni fontana che guizza allegramente in mezzo a una piazza o palazzo, tutte, anche le più insignificanti cose hanno una loro storia e una spiegazione al perché siano li collocate, che siano raccontate come leggende o aneddoti per insegnarci qualcosa, come facevano i popoli antichi con i Miti, è un mistero che dobbiamo provare a comprendere, insieme al sincretismo delle religioni sulla loro derivazione pagana. Siamo entrati in estate con il Solstizio estivo, fin dall’antichità si celebrava questo fenomeno astronomico con importanti festeggiamenti, e la scelta di “dedicare “ la città di Firenze a San Giovanni come patrono, è datata intorno al VI/VII secolo, in epoca longobarda dopo la conversione al Cristianesimo e con la sostituzione della figura del precedente protettore che era il dio Marte, il dio battagliero e coraggioso del quale Firenze aveva eretto una statua sul Ponte Vecchio, poi distrutta con l’alluvione del 1333.
battistero-Firenze-La certezza della “scelta” del San Giovanni, l’abbiamo solo dal XIII secolo, da quando le cronache ci hanno tramandato racconti di feste che si tenevano sulla piazza del Duomo, intorno al Battistero, verso il quale, il giorno di San Giovanni, i nobili fiorentini, donavano dei ceri riccamente ornati da bruciare. Il Battistero, tempio dedicato al Dio Marte in antichità, fu fondato tra il IV e il V secolo d.C., i primi racconti certi trovati per iscritto, risalgono al marzo 897, descrivendolo come fonte battesimale e quale Cattedrale. Nel 1059 Papa Niccolò II lo consacrò Basilica, e nel 1128 divenne solo Battistero. Questa era anche l’antica sede per “l’investitura di cavalieri e poeti” come Dante ci ricorda nel canto XXV del Paradiso, sognando di ritornare in città dall’esilio, con la testa cinta del cappello di alloro.
san GiovanniIl Battistero, dedicato a San Giovanni patrono di Firenze, è di forma ottagonale, numero che indica il giorno del Signore, sette sono i giorni della creazione nell’Antico Testamento, l’Ottavo celebra il Signore, nel Nuovo Testamento, ma anche già in età paleocristiana, con la concezione Pitagorica, il numero otto e le sembianze a esso associate, simboleggiavano l’accesso all’acqua della fonte battesimale, la celebrazione della vita/morte, l’acqua e il suo potere di rinnovare e purificare.
Il battistero cela misteri e racconti, al suo interno una meridiana solstiziale realizzata nel XI secolo, la quale nel giorno del solstizio estivo del 21 giugno, in prossimità del mezzogiorno solare, un raggio di sole penetrava attraverso il foro al vertice della cupola, ed andava ad illuminare la porzione dello zodiaco marmoreo che è presente sul pavimento.

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San Giovanni visto dal campanile di Giotto ph di R.capanni

La meridiana rimase in funzione solo per un paio di secoli, successivamente venne otturato il foro di entrata del sole realizzando la lanterna che svetta sopra la cupola. Continuando a osservare il pavimento al centro dello zodiaco, possiamo osservare un sole circondato da una “misteriosa” scritta palindroma, (che può essere letta da entrambi i lati destro e sinistro) usando un latino non classico, ma con deformazioni “criptiche”, un Rotor che dice: “en giro torte sol ciclos et rotor igne” ( io sole, col fuoco faccio girare tortamente i cerchi e giro anche io), quando la meridiana solstiziale era ancora in uso si illuminava il centro della scritta, come lo stesso uso era applicato alle cattedrali gotiche francesi costruite con la conoscenza della Geometria Sacra. Ancora all’interno del Battistero di San Giovanni, abbiamo un’altra curiosità, un grande monumento funebre che custodisce le spoglie di un Papa, Giovanni XXIII, al secolo Baldassarre Cossa (1370-1419) meglio conosciuto come l’antipapa, colui che fu accusato di essere un avvelenatore e aver venduto l’anima al diavolo, protetto da Giovanni di Bicci de’ Medici e da Cosimo il Vecchio, fu deposto durante il Concilio di Costanza del 1415. Uscendo dal Battistero pieni di domande nella testa per cercare di comprenderne la bellezza e l’essenza della sua costruzione, i marmi bianchi e verdi che svettano di bellezza dopo la loro san giovanniristrutturazione celano ancora un piccolo e poco conosciuto mistero, sul lato esterno che guarda verso via Roma, in basso un bassorilievo con la rappresentazione di una battaglia navale, ma osservando attentamente possiamo vedere un antico sarcofago romano a testimonianza delle antiche origini romane e pagane della città.
Insomma, dietro alla festa di San Giovanni, c’è molto.

Elena Tempestini