Boccondivino e Chef: la moda “ce li impone” ma GustarViaggiando è alla ricerca di chi porta avanti una nuova filosofia. Quella del rispetto nel senso più ampio del termine. E questa volta abbiamo trovato una perla rara a PIombino. Quella città affacciata sul mare con un legame forte con l’acciaio a cui le cronache (e spesso anche certi libri) non hanno reso giustizia. Ecco a voi la lunga, interessante intervista con Flavia Malotti

Boccondivino. L’intervista con la chef

Boccondivino. Nella tua presentazione su facebook si legge : libera pensatrice e artefice fantasiosa nella mia cucina…chi è dunque Flavia Malotti? Bella domanda. Flavia era una bambina ribelle, una sognatrice. Una di quelle tante persone con il cuore grande, convinte di poter cambiare il mondo, che in seguito poi,  si è purtroppo ritrovata  profondamente cambiata dal mondo stesso. Con una grande fortuna però. Quella di essersi sicuramente risvegliata in tempo.in un età ancora fertile,  per comprendere che per “cambiare il mondo” non occorrono necessariamente azioni eroiche, clamorose. O sotto l’attenzione e l’approvazione di tutti, a volte basta trasformare le proprie doti in forza, determinazioni, desiderio e coraggio: per poter ripartire e coronare quel sogno, che fondamentalmente non muore mai nel cuore di ognuno di noi. Dunque quale modo migliore dell’amore ed il rispetto verso la natura ed i suoi frutti, verso i sapori ed i profumi della terra. La stagionalità con i suoi colori e l’emozione di assaporare un cibo sano, che andrà a nutrire noi. Il nostro corpo la nostra mente, una delle fonti principali del nostro benessere. Questo faccio al Boccondivino

La stagionalità del cibo

Flavia Malotti come nasce la tua passione per l’arte culinaria? La mia passione nasce dalla gioia di vivere che poi si realizza nel Boccondivino. Dai ricordi e dai profumi, che più di ogni altra cosa hanno sempre avuto una grande importanza nella mia vita. Ho avuto la fortuna di trascorrere gran parte della mia infanzia e dell’adolescenza  in campagna. E là non c’era stagione che non mi lasciasse il suo profumo nella mente. L’Inverno pungente nelle mani fredde, ma penetrante con l’odore delle cucine a legna. La tanto attesa Primavera, rinascita di profumi e colori, madre di molti deliziosi frutti dal nettare dolce e zuccherino. L’Estate piena maturazione di ogni meraviglia, ed infine la vendemmia, con i toni caldi  dell’Autunno e gli odori forti del mosto.

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Emozione per papille gustative

Ricordo con grande entusiasmo le tavole imbandite nei giorni della vendemmia. Dove la pesantezza di certe giornate veniva condivisa nell’ora del pranzo insieme ai piatti semplici che nutrivano gli operai. Dando loro non solo il sostentamento per lavorare ancora, ma anche quella gioia che trasformava  la stanchezza  in momenti di magia, da raccontare e da condividere. Era questo il mio sogno che si è realizzato al Boccondivino.

Fantasia al potere

Cos’è per te la fantasia in cucina?La fantasia in cucina, per me è non avere limiti. OSARE INVENTARE SCOPRIRE ogni giorno. Sia per volontà che per necessità. Nuovi modi di approcciarsi trattare e abbinare alimenti. Non seguire necessariamente le mode dei grandi Chef che stanno spopolando sui media. Piuttosto dare realmente importanza alla stagionalità e alla territorialità di ogni alimento. Semplicemente riportando alla memoria sapori di un passato che è alla base di un grande patrimonio di ogni regione.

Flavia Malotti che tipo di “cultura dei fornelli” porti avanti?

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Forse senza rendermene conto ho anche già risposto a più di una domanda. Includendo largamente nelle altre risposte più pensieri, non rispettando così le regole di questa intervista, mi scuso, ma ciò non mi meraviglia…Non sarei io. Quindi perdonatemi se risulterò ripetitiva. Come ho già accennato non amo l’omologazione in ogni ambiente.

Emozione ogni mattina

Realmente ogni mattina mi sveglio e a seconda di ciò che sento vibrare a pelle e a naso. A seconda dell’umore delle mie papille gustative, mi sbizzarrisco ai fornelli. Alla fine ciò che domina di più la cultura della mia cucina è la semplicità. La tradizione ed il desiderio di non avere dei sapori e odori standardizzati ed uguali. Lasciando così che i nostri palati si addomestichino definitivamente alle assurde leggi di mercato alle quale                                                                                                         desidererebbero farci totalmente assoggettare.

Vegano o vegetariano

Cucina vegetariana o vegana. Qual’è il tuo punto di vista?

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Mi tocchi in un punto debole. Da due anni ho scelto di non mangiare più nè carne, nè pesce. Non è stato un cambiamento improvvisato. Erano almeno 5 anni che meditavo su questa scelta e alla fine, dopo essermi interrogata nel profondo sia dal punto di vista etico che salutare, credo di poter dire di esserci riuscita. Tuttavia non amo le imposizioni, quindi seguirò questo percorso se avrò sempre la serenità e la convinzione che ho oggi.

Vegano?

Vegano. Devo ammettere che prima di essere vegetariana, non comprendevo questa scelta. Mi domandavo quale fosse il vero significato. Poi leggendo informandomi ed entrando sempre più dentro, anche mentalmente ad altri modi, non solo di nutrirsi ma anche di pensare: ho compreso il pensiero di chi ha fatto questa scelta. Siamo ormai in un era dove per il Dio denaro, tutto viene sfruttato. Moltiplicato e usato senza rispetto e senza un minimo di coscienza. Basti guardare gli allevamenti di pollame, dove separano meccanicamente i pulcini facendo finire dentro un trita carne quelli che non servono. O i vitellini appena nati che vengono allontanati dalla madre per non fargli poppare il latte che servirà poi per la produzione di formaggio. Fortunate se son femmine … Avranno vita più lunga, se fortuna si vuol chiamare.

I cicli della natura

Non vengono più rispettati i naturali cicli della natura e della vita. Si fanno crescere velocemente e a dismisura gli animali per metterli sul mercato il più velocemente possibile. Anche illegalmente e a scapito della salute, pur di guadagnare e indurci sempre più a consumare ciò che il mercato decide. Detto questo e per far capire, perché comprendo anche il punto di vista Vegano. Che poi è una piccolissima sintesi di quello che penso. Credo che sia giusto che ognuno faccia le proprie scelte e segua abitudini e proprie tradizioni. Non vorrei un mondo di estremismi. “No questo no”, ma un mondo più consapevole e rispettoso dove si comprenda che “ il mangiare uccide e il mangiare guarisce” e che è sempre più importante nutrirsi per vivere e non vivere per nutrirsi. Con attenzione e coscienza. Non solo per il nostro bene ma anche per quello del nostro pianeta.

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A mio avviso l’una non dovrebbe escludere l’altra. Credo che alla fino ciò che si ricerca veramente sia il piacere di assaporare qualcosa che faccia la differenza. Questo lo si può trovare, sia nelle ricette classiche che nell’innovazione. Specialmente quando si tende a migliorare il classico con le conoscenze dei giorni d’oggi.

Il rapporto col vino

Flavia Malotti e il vino. Qual’è il “vostro”  rapporto?

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Adoro il buon vino. Come ho già scritto l’olfatto è uno dei sensi per me più importanti. Il suo profumo ed i sentori che lo avvolgono, sono qualcosa di veramente inebriante. Qualunque sia la pietanza che offre la tavola, di cui io mi nutro, non potrei mai rinunciare ad un buon bicchiere di vino. Non sono molto esperta dal punto di vista tecnico. Infatti uno dei miei prossimi obiettivi sarà quello di fare seriamente un corso. Per poter avere una preparazione più completa. Ho tuttavia un gran naso ed è un piacere infinito riconoscere i profumi fruttati piuttosto che gli aromi del legno.

Il boom del bluff

Il cibo oggi è di moda, tutti  son degustatori, critici enogastronomici, esperti di cotture e altro. Questo ha fatto cambiare il rapporto tra ristoratore e cliente? In che modo?

Mi viene il dubbio che tu sappia leggere nel pensiero! Non sei capitata a caso al Boccondivino Mi hai sottoposto delle domande veramente molto interessanti, che toccano diciamo le mie corde, non potevo chiedere di meglio, grazie.

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Si questo, insieme alla crisi ha fatto si che il rapporto tra cliente e ristoratore cambiasse e non sempre in meglio. Come ogni cosa che diventa moda, ahimè prende il sopravvento. Molti spettatori di 4 puntate di reality si prendono il diritto, nascondendosi spesso dietro un monitor, di criticare, senza realmente sapere. Senza conoscere e vivere con la stessa passione ed impegno ciò che per molti di noi ristoratori è una vera e propria ragione di vita, trasformata in lavoro. Frutto non solo di fatica e tempo impiegato, ma di giorni dedicato. Momenti non vissuti, vita passata ed impegnata nella crescita e nelle attenzioni. Tralasciando così gran parte di quei giorni importanti in una famiglia. Come le feste i compleanni e molte momenti nella crescita dei propri figli che nessuno ci potrà ridare. Nonostante questo la grande passione, permette di non sentire la fatica e di andare avanti.

Recensioni on line

Mi riferisco soprattutto a certi siti, dove ormai è veramente diventata  moda la recensione. Spesso non proprio corretta, magari per conoscenza, per simpatia o meglio ancora perché appunto ci si sente in diritto di dare giudizi. Ma siamo giusti, le critiche quando son ben fatte, con educazione e rispetto sarebbero anche qualcosa di positivo. Che volendo aiuta anche a crescere. Ma ormai grazie a certi programmi, son quasi tutti  “ Grandi Chef “. A criticare dando giù di penna o di tastiera. Son molto bravi, senza rendersi conto che ciò che dovrebbe essere un informazione interessante diventa qualcosa di veramente dannoso e controproducente. Per fortuna comunque esiste ancora un bel numero di persone che hanno compreso certi “giochini” e  affidandosi alla loro sensibilità e intelligenza sanno andare ben oltre.

Il nostro consiglio

Un consiglio? programmate una bella gita in Val di Cornia e lungo la costa Etrusca. Se la volete incontrare la trovate a Piombino, al Boccondivino.Via Vittorio Emanuele, 2, 57025 Piombino LI Telefono:0565 225114