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Siamo ormai al termine della maratona natalizia e molti stanno già programmando la settimana bianca nei prossimi mesi. Vi propongo perciò un brevissimo compendio della mia vacanza sci e non solo in Alta Badia, Trentino.

Una perfetta settimana bianca

Sperando di offrirvi qualche consiglio e spunto per organizzarla al meglio. Quest’anno il meteo neve non è stato dei migliori e seppur a oltre 1800 mt di quota, il paesaggio si presentava verdeggiante ed a tratti intervallato dalle lunghe strisce bianche delle piste innevate artificialmente.
Ciò che non deve spaventare è il fatto che, nonostante l’assenza di neve, le piste sono perfettamente coperte da un soffice manto nevoso e sono garantiti i collegamenti tra le diverse stazioni sciistiche del comprensorio.

Da Colfosco a San Cassiano

Partiamo da circoscrivere la regione dell’Alta Badia, che è compresa tra i paesi di Colfosco, Corvara, La Villa, Badia, San Cassiano, La Val. I primi due paesi sono inseriti all’interno del famoso circuito del Sella Ronda. Mentre gli altri sono collegati con impianti o piste di raccordo.
La Villa in particolare è famosa per la Gran Risa. Ovvero una pista spettacolare che scende ripida dal monte fino al paese costeggiata da boschi di larici e abete. Nei giorni prima di Natale viene tenuta qui una delle gare di slalom gigante del campionato mondiale ed il piccolo paese si riempie di sportivi e giornalisti. Deludendo i tanti sciatori che non possono lanciarsi nella discesa nei giorni precedenti alla preparazione e quelli della gara.

Soggiornando al Ciasa Tamà

La Villa, dove abbiamo soggiornato, è un paesino che si sviluppa lungo la strada principale. Senza un vero e proprio centro, ma in posizione bene esposta sul versante soleggiato e con splendida vista sulle vette circostanti. Ci sono diversi hotel, garnì ed appartamenti, ma noi abbiamo scelto Ciasa Tamà, un hotel 3 stelle in mezza pensione, per il buon rapporto qualità prezzo.
L’accoglienza è cordiale ed il servizio è adeguato alle aspettative. I vantaggi di soggiornare a La Villa sono legati sia alla posizione strategica rispetto alle altre destinazioni, tra cui Brunico/San Candido e Arabba con la famosa pista Porta Vescovo.

vin brule’ e canti natalizi

Oltre all’esperienza sciistica di cui ho già detto, l’Alta Badia mi ha colpito per l’eccellente organizzazione di servizi ed escursioni. Gli uffici informazione sono presenti in ogni paese e forniscono numerosi depliant e cartine. Oltre ad esempio all’elenco delle baby-sitter che potrebbero essere utili in presenza di bambini molto piccoli o per brevi momenti di svago dei genitori.
Noi abbiamo prenotato una visita al maso con vin brulè, pasticcini, canti natalizi e tante attività divertenti per i bambini. Tra cui la costruzione di addobbi per l’albero in stile tirolese, con passeggiata notturna finale illuminata dalle fiaccole a soli €15 a persona (bambini gratuiti).
Ovviamente ciascun periodo presenta un’ offerta diversa, perciò consiglio di consultare la bacheca del vostro hotel o recarvi direttamente all’ufficio informazioni più vicino.

ciaspolata, escursione in carrozza e andar per vette

Per quanto riguarda le escursioni, abbiamo prenotato una ciaspolata, presso la Scuola di Sci di Fondo ad Armentarola, di cui abbiamo già raccontato e che ha rappresentato sicuramente una delle esperienze più belle della vacanza.
Eccone però altre che vi suggerisco di inserire nel vostro programma.
Passeggiata sulla neve con la slitta trainata dai cavalli o a cavallo. In Alta Badia c’è un florido allevamento di una tipica razza di cavalli altoatesini – il cavallo “avelignese”, cavallo forte e molto docile, adatto per essere cavalcato e per trainare slitte.
Visitare la vetta del Pass Pordoi. Noi abbiamo raggiunto il passo in auto e preso la funicolare fino al rifugio in vetta. Ammetto che la paura iniziale vuoto è stata mitigata dalla velocità del collegamento e dalla vista indimenticabile. Abbiamo pranzato al rifugio, che propone un menù tipico niente male, e ci siamo goduti il sole a riparo dal vento, ma contiamo di tornare in estate, quando è possibile passeggiare in lungo e largo per i numerosi sentieri.

cenare in quota

Cenare alla Tana dell’Orso, ovvero Oies in località Pedraces. Si tratta di un ristorante tipico, con la particolarità di ospitare un’infinita collezione di orsetti di peluche, appesi e disposti ovunque. Carina anche la saletta delle befane, ma vi consiglio di prenotare con anticipo e chiedere la saletta con il caminetto. Noi abbiamo ordinato la tartare di carne salada, una vera delizia per gli amanti del crudo.
Che dire dei tantissimi rifugi sparpagliati sulle piste: uno più bello dell’altro. Tra tutti consiglio almeno un’occhiata al Moritzino in vetta all’ovovia della Villa. Un incrocio tra il privè di una discoteca ed un ristorante stellato. A Colfosco invece ho adorato il Mathias Keller, un rifugio ristorante con salette addobbate in stile tirolese molto caratteristico. Se prenotata per tempo, il piatto forte è la bagna cauda.