Ciaspolata in Alta Badia. Il 2014 sarà ricordato come l’anno delle non-stagioni. Per la sua piovosa estate e l’inverno senza neve. Grazie a questa condizione eccezionale, ho potuto apprezzare maggiormente l’escursione con le ciaspole sul sentiero della I Guerra Mondiale in Veneto. Scoprirete presto il perchè. Abbiamo superato San Cassiano in Alta Badia in direzione Cortina d’Ampezzo verso il passo di Valparola.

Capanne ufficiali - Sentiero grande Guerra Valparola
Capanne ufficiali – Sentiero grande Guerra Valparola

Ciaspolata in Alta Badia. Sulla trincea bianca

E’ qui che è partita la nostra avventura di fronte al Forte dei Tre Sassi, oggi museo della Grande Guerra.
In posizione magnifica, circondato dalle vette del Col di Lana e Lagazuoi, il passo un tempo rappresentava un punto strategico di confine tra l’Italia e l’impero Austroungarico.
Il forte fu costruito a fine ‘800 ben prima della Grande Guerra, quando già tirava aria di conflitto.
Sul fronte operava l’esercito austriaco, che lotterà per tre lunghi anni su queste cime con le mine, i cecchini, ma soprattutto con il freddo, la fame e pessime condizioni di igiene. Pare che l’esercito italiano abbia scaricato oltre 1000 colpi di cannone contro il forte e le linee nemiche.

Infermeria - Sentiero grande Guerra Valparola
Infermeria – Sentiero grande Guerra Valparola

Lassù a un passo dal cielo e dai cannoni

La nostra guida ci spiega il percorso che affronteremo. Sottolineando che in ‘normali condizioni’ di innevamento, in questo periodo dell’anno l’escursione avverrebbe a oltre un metro di altezza dalle trincee e dalle baracche del sentiero scavato nella roccia. Senza quindi permettere di vederne se non le estremità dei tetti.
Possiamo perciò ritenerci fortunati, perché il nostro percorso si snoda letteralmente all’interno delle trincee. Di queste possiamo scorgere la capanna del telegrafo, la mensa, l’infermeria, la cucina. Ovvero i pochi locali utilizzati dagli ufficiali e da alcuni degli 800 soldati qui stanziati al tempo. La maggioranza infatti cercava riparo nelle anguste rientranze delle trincee, che permettono il passaggio di un solo uomo, come abbiamo potuto constatare durante il nostro passaggio con le ciaspole.

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Camminando fra boschi e camosci

Superati i 400 metri della trincea, probabilmente una delle più lunghe sul fronte Dolomitico, ci soffermiamo ad ammirare il paesaggio che ci circonda nel silenzio della natura.
Il sole brilla sulla neve e rende i colori degli alberi e delle rocce ancora più vividi. Boschi di cirmolo, abete e larice ricoprono le pendici dei monti fino a oltre quota 1800.
Cerchiamo di scorgere i camosci sulle rocce più alte, ma non siamo abbastanza fortunati. La guida ci informa che il sentiero verso la vetta alle spalle del rifugio Valparola è raramente praticabile a causa dei forti venti provenienti da nord e dal pericolo di valanga. Anche in questo caso ci riteniamo fortunati di poter risalire il sentiero in condizioni di eccezionale caldo e senza timore di creare slavine al nostro passaggio.

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tutti i segreti delle ciaspole

Le ciaspole sono molto semplici da usare e non richiedono una particolare tecnica. Solo qualche piccolo accorgimento nell’utilizzo delle racchette e nel bilanciamento del peso in discesa e in presenza di molta neve fresca.
L’unico aspetto discriminante nella scelta dei sentieri da percorrere è rappresentato dall’allenamento delle vostre gambe e dal fiato. Nel nostro caso la guida ha definito l’escursione in gergo videogames da ‘3 banane’, quindi di difficoltà media.
L’esperienza della guida è fondamentale e quindi suggerisco di non intraprendere questo genere di escursioni da soli. La Scuola Sci di Fondo dell’Alta Badia propone escursioni giornaliere di gruppo ed individuali per tutti i livelli ed i gusti. Tra queste, la più gettonata è la ciaspolata nel bosco in compagnia del guardacaccia alla ricerca di cervi e camosci e alla scoperta della flora e fauna di questi luoghi selvaggi.

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Al rientro dall’escursione, abbiamo fatto una breve sosta al rifugio Valparola (mt 2168) per riposarci un po’. Soprattutto per degustare le ottime grappe e prodotti tipici. Chiedo alla gentile signora dietro al bancone di consigliarmi una grappa morbida e profumata tra le molte che vedo allineate di fronte a me. Cumino, ruta, mugo, rododendro, genziana e cirmolo.

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E’ proprio quest’ultimo l’ingrediente della mia grappa, che racchiude il caratteristico profumo di montagna. Erroneamente associato all’abete, questo albero è facilmente distinguibile dal primo per avere aghi più folti e lunghi ed una cima più arrotondata.
Un tempo i soldati bollivano le cime più giovani e aggiungevano un po’ di zucchero per creare un miele perfetto per curare le infezioni alle vie respiratorie.

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Ad accompagnare la degustazione un tagliere di salsiccia di camoscio affumicata con una deliziosa salsa al rafano. Insieme una sorta di pinzimonio di olio di oliva e burro al cirmolo. Più tipico di così!
Per informazioni:
Scuola Sci di Fondo Alta Badia
Rifugio Valparola: Tel./ Fax 0436/866556 – E-mail: rifugiovalparola@gmail.com
Forte Tre Sassi e Musei della Grande Guerra