Viaggiando a Poppi. Tra Campaldino e il Parco Zoo. Da Bibbiena in lontananza, ma neanche tanto, si ammira Poppi (http://www.comune.poppi.ar.it). Borgo medievale al centro di quella valle del Casentino che si espande in Toscana tra le province di Arezzo e Firenze. Rimasta pressoché intatta nelle sue bellezze artistiche e naturali grazie a una frequentazione turistica non massificata.

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Poppi- ph.Enrico Zoi

Poppi e il suo castello

Viaggiando a Poppi. La storia ci dice che l’antica Pupium è nata nel decimo secolo dopo Cristo intorno all’abbazia di San Fedele. Diviene poi il feudo dei Conti Guidi ed è oggi una rara “città murata” alla cui sommità signoreggia ben conservato proprio il Castello dei Conti Guidi (http://www.castellodipoppi.it). Opera della famiglia di architetti Di Cambio e “prototipo” del fiorentino Palazzo della Signoria.

La battaglia di Campaldino

Viaggiando a Poppi. Ma la storia, ancora lei, ci racconta soprattutto uno degli eventi più importanti di sempre per il Centro Italia. L’11 giugno del 1289 è infatti nei pressi di Poppi, a Campaldino, che si combatte la celeberrima e sanguinosa battaglia fra i guelfi di Firenze e i ghibellini di Arezzo. La vittoria arride ai primi e segna l’inizio dell’egemonia fiorentina in Toscana.
Se ancora oggi la battaglia di Campaldino e la sua eredità sono una presenza importante nel vissuto cittadino, all’epoca la taglia ghibellina viene decimata negli uomini e nell’influenza politica. Il partito guelfo in generale e per la famiglia Guidi in particolare va decisamente meglio. Il conte Guido Novello, pur essendo uno dei capi storici ghibellini in virtù del suo “non intervento” riesce ad avere salva la vita per sé, per i suoi e per il borgo di Poppi. Lo stesso castello, sebbene in parte distrutto dopo la battaglia, viene ricostruito e ampliato alcuni anni dopo a spese dei fiorentini.

Poppi, il castello e le sue bellezze

Viaggiando a Poppi. Oggi l’immagine scenografica di Poppi (che ricordiamo, insieme a Laterina e Stia, immortalata da Leonardo Pieraccioni nel film Il ciclone, del 1996) è proprio quella del castello che spicca in un paesaggio in bilico tra la piana e le vicine montagne.

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Poppi- ph.Enrico Zoi

Un castello che è uno scrigno, poiché custodisce fra l’altro la Cappella dei Conti Guidi (con gli affreschi di Taddeo Gaddi). La ricca Biblioteca Rilliana, l’Archivio storico del Vicariato del Casentino e della Podesteria di Poppi, una quadreria dal Quattrocento al Seicento. E ancora terrecotte robbiane, stemmi e insegne in pietra e il Museo della Battaglia di Campaldino.

A spasso nel borgo

L’abitato dalla compatta omogeneità, percorso dal borgo maestro fiancheggiato di portici, racchiude in sé alcuni gioielli. Fra questi l’Abbazia di San Fedele, chiesa romanica dell’undicesimo secolo, al cui interno si trovano opere di Ligozzi, Morandini, Maestro della Maddalena, Portelli, Davanzati, Solosmeo, e un crocifisso di scuola giottesca.
La piazza principale è dominata dall’Oratorio della Madonna del Morbo, raro esempio di “barocchetto toscano”. Al suo fianco spicca imponente la Propositura di SS. Marco e Lorenzo, chiesa barocca settecentesca. Infine, il Monastero delle Agostiniane, del Cinquecento, conserva pregevoli terrecotte robbiane. E se poi si sente il bisogno di una tonificante passeggiata, niente di meglio che seguire la panoramica cinta di mura medievali!

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il parco zoo della fauna europea

Come sempre, per dirla con Berlinguer ti voglio bene, famoso film degli anni Settanta, “dopo il culturale principia il ricreativo” (che però è comunque anche culturale). Così soffermiamoci a ragionare con qualche poppese doc: scopriremo che è un classico “toscanaccio” polemico e dalla battuta pronta, che, come si dice da queste parti, arriva prima all’osso che alla pelle! Oppure, per accontentare i turisti più piccoli e il fanciullino che in ogni caso alberga nei cuori di genitori e nonni, non facciamoci mancare una visita al Parco Zoo della Fauna Europea (): nel suo genere, il primo.