Oltrepò Pavese: Stradella in 10 tappe. Stradella è la perla dell’Oltrepò Pavese: adagiata ai piedi delle dolci colline di questo lembo di Lombardia, sa anche di Emilia e di Piemonte. La provincia è quella di Pavia, i sapori e i profumi sono quelli delle cose belle e genuine.Il nostro giro in (almeno) dieci tappe parte dal cuore di questa operosa cittadina di circa dodicimila abitanti.

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Stradella, cosa vedere

Oltrepò Pavese: Stradella in 10 tappe. Siamo in piazza Vittorio Veneto e siamo dominati dalla trecentesca Torre Civica. Faro dalle merlature ghibelline fatto costruire dal pavese Gian Galeazzo Visconti e diventato nei secoli torre campanaria. E’ guardata a vista dalla statua di Agostino Depretis, che qui ebbe il collegio elettorale. Tenne il suo famoso discorso sulla politica estera del 1875 e morì nel 1887.
Diamo le spalle al monumento dell’illustre politico, opera di fine ‘800 del fiorentino Antonio Bortone, e ammiriamo la Chiesa Parrocchiale dell’Assunta e dei Santi Nabore e Felice. Datata 1491, della primitiva struttura conserva solo presbiterio e transetto: l’aspetto odierno è quello neoclassico della ristrutturazione ottocentesca. Le principali bellezze al suo interno risalgono al ‘700: l’altare in marmo e pietre preziose, opera della famiglia Sacchi di Pavia, il coro ligneo, il pregiato organo Serassi dalle 2424 canne e i tre altari in marmo policromo, con le tele di Paolo Borroni, pittore della vicina Voghera.

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Stradella, a spasso nel centro

Oltrepò Pavese: Stradella in 10 tappe. Se ci spostiamo a piedi in una direzione mediana tra Broni e le colline, imboccando via Guglielmo Marconi. Proprio davanti al Palazzo Isimbardi, sede del Municipio (http://www.comune.stradella.pv.it). Possiamo vedere la Fontana dei Quattro Cannoni, con le due vasche di granito dalla quale fin dal Medioevo sgorgava l’acqua freschissima del colle di Montalino. Che nel 1706 dissetò pure il principe Eugenio di Savoia.

Stradella, il museo della fisarmonica

Oltrepò Pavese: Stradella in 10 tappe. Poco oltre, in via Montebello, Palazzo Garibaldi propone la chicca del Museo della Fisarmonica (http://www.comune.stradella.pv.it/fisarmonica.php?stile=2&). Dedicato a quel Mariano Dallapè, che, proveniente dal Trentino negli anni di Depretis, inventò qui la fisarmonica. Meraviglioso strumento musicale cantato anche da Paolo Conte nel suo brano La fisarmonica di Stradella (1974).

San-MarcelloSaliamo ancora e arriviamo al gioiello della basilica di San Marcello, a Montalino, risalente al XII secolo, ma edificata su un precedente edificio del Mille. Una di quelle chiesine in cotto e blocchi di arenaria che fanno innamorare a prima vista anche l’animo più insensibile.

la sentinella dell’oltrepo

Da qui la nostra passeggiata si apre a due possibilità. Se continuiamo la nostra ascesa giungiamo alla Rocca di Montalino. Elegante

San-Marcello-Particolare-2000jpgsentinella di Stradella e dell’Oltrepò, che, nata come castello nel X secolo, conserva la sua importanza militare fino al ‘700, quando viene adattata ad abitazione privata.Se invece, da San Marcello, deviamo lungo la panoramica in direzione Broni, imbocchiamo la moderna via Vena, che presenta una curiosa particolarità. Una piccola serie di moderni e variopinti murales tutti sul tema della meridiana!

cosa vedere a broni

Da lì scendiamo di nuovo volgendo il nostro passo in direzione orientale. Attraversiamo il centro, via XVI Aprile, che gli stradellini chiamano ‘Strada Nuova’, il Rondò con l’area del mercato settimanale, i giardini, e arriviamo, già sulla via Emilia, al ponte sulla Versa. Stradella si trova proprio al termine della bella e verde Val Versa. Il cammino del torrente inizia a Canevino e da Pometo forma questa che, dopo la Staffora, è la principale valle appenninica dell’Oltrepò Pavese.

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le colline dell’olprepo

Seguendo il corso della Versa, ma anche semplicemente alzando il passo o lo sguardo verso i monti e tenendo alle spalle la Pianura Padana, troviamo un altro dei tesori di questa terra, le colline: tante, piccole e grandi, ricche di paesi, strade e sentieri, floride di prodotti e di gastronomia, e rinomate per quella che abbiamo scelto come decima tappa del viaggio a Stradella…

il vino

Una varietà incredibile, una qualità altissima, una gioia da gustare nel meritato riposo a conclusione del nostro giro. C’è solo l’imbarazzo della scelta: a mente citiamo, anzi… assaggiamo Barolo, Barbera, Croatina, Chardonnay, Pinot, Malvasia, Cabernet, Riesling, i Moscati e gli Spumanti brut. Chi ama il buon vino deve passare di qui!
Per poi tornare e ritornare, a scoprire le molte altre bellezze di questo straordinario territorio.